LA BASILICATA PUO’ VIVERE DI SVILUPPO RURALE SENZA IL NUCLEARE
12.11.2025 19:34
Dalle giornate della civile e pacifica protesta di Scanzano oggi teniamo ancora vivo il movimento antinuclearista per ricordare la gloriosa esperienza del popolo Lucano e per difendere la Basilicata contro ogni ipotesi di realizzazione di altre infrastrutture nucleari. Dopo 22 anni, come la nostra mobilitazione anche il pericolo rimane ancora attuale. E’ presente nella decisione del Governo di costruire centrali nucleari e altri depositi per le scorie radioattive, oltre quelli che già abbiamo come il Centro Sogin in Trisaia di Rotondella (MT). La tecnologia nucleare però è sempre la stessa: continua ad avere gli stessi problemi di sicurezza, non ha risolto il problema della gestione e della messa in sicurezza definitiva dei rifiuti radioattivi che pensavano risolvere sotterrandole in Basilicata nel 2003, ha costi di produzione più alti rispetto ad altre tecnologie come le fonti rinnovabili e comprometterebbe le economie circostanti ove fossero realizzati, in particolare quelle agricole e turistiche che sono prevalenti nel nostro territorio. Elementi a nostro parere molto validi, supportati da basi scientifiche, ma non considerati tali dalla Regione Basilicata che nell’ambito della conferenza delle regioni di agosto sul provvedimento per rilanciare il nucleare non ha espresso il suo parere contrario ma sostenuto la decisione del Governo. Una posizione che non condividiamo nel modo più assoluto, che si pone anche in contrasto con il rispetto dei principi costituzionali, non riconoscendo alle regioni un ruolo nell’ambito delle procedure autorizzative che saranno centralizzate. Un aggravante che si aggiunge alla mancata convocazione del tavolo della Trasparenza che dimostra l’incapacità di dialogare con i territori e i suoi rappresentanti rispetto a questi argomenti. Temi che il 23 novembre, in cui ricorre la giornata dei centomila di Scanzano, porteremo noi all’attenzione dell’opinione pubblica in una tavola rotonda pubblica dal titolo “Sostenere lo sviluppo rurale contro quello distorto del nucleare” che si svolgerà a Scanzano J.co (MT) e nella quale saranno coinvolte le rappresentanze delle associazioni produttive, sindacali e ambientaliste della nostra regione. Per l’occasione sarà presentato “Il Manifesto di Scanzano”, un documento in cui saranno esposte le numerose criticità della propaganda nucleare. Nell’ambito dell’evento inoltre, per onorare la memoria del Professor Scalia si svolgerà anche la seconda edizione del premio ad esso intitolato che verrà riconosciuto all’Ing. Felice Tauro, Presidente della CER Lucana.
Consula il programma del 23 novembre, giornata dei centomila di ScanZano.