NUCLEARE, DA PICHETTO SOLO CONFUSIONE. PRONTI A NUOVA PROTESTA CONTRO UNA DISCARICA RADIOATTIVA GEOLOGICA

25.06.2025 09:23

Le parole del Ministro Pichetto tenute questa mattina alla Camera sulla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari non forniscono i chiarimenti opportuni su come il Governo vuole gestire i rifiuti radioattivi presenti in Italia. Il Governo vuole realizzare le centrali nucleari in Italia senza indicare chiaramente qual è la strada che vuole percorrere per le scorie radioattive. Abbiamo una legge con un procedimento in corso che ha individuato anche nella Basilicata alcune aree potenzialmente idonee che sono soggette attualmente alla valutazione ambientale strategica. Allo stesso tempo porta avanti un disegno di legge all’esame delle Regioni per realizzare più depositi per i rifiuti radioattivi. Oggi il Ministro Pichetto intruglia maggiormente il contesto riproponendo come soluzione per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi di alta attività anche l’ipotesi geologica, un problema ancora irrisolto nel mondo, che nel 2003 volevano risolvere seppellendoli nelle miniere di salgemma a Scanzano J.co (MT). Un metodo che non è più perseguito dagli americani e dai tedeschi dopo che hanno riscontrato problemi di sicurezza nei siti sotterranei ma che viene riproposto anche nel programma indicativo per il nucleare (PINC) presentato dalla Commissione europea. Per la Commissione, gli Stati membri dell’Europa sono tenuti a definire politiche che incentivino i progressi nella disattivazione e nello smaltimento dei rifiuti radioattivi, compresa la preparazione di impianti di smaltimento geologico profondo per il combustibile esaurito e i rifiuti ad alto livello.

Un’ipotesi insostenibile che nel caso ritorni ci vede già pronti alla chiamata di una nuova protesta civile e pacifica per difendere la nostra Madre Terra. Abbiamo scongiurato più volte questa ipotesi sul nostro territorio. Non permetteremo di far rientrare dalla finestra ciò che abbiamo respinto nelle quindici giornate di protesta del 2003. Ricordiamo che l'80% della radioattività delle scorie nucleari sono collocate nelle Regioni del nord in particolare nel Piemonte dove sono presenti anche infrastrutture e strumenti di controllo più adeguati rispetto a quelli presenti nella nostra Regione Basilicata che non è capace neanche di confrontarsi con i territori convocando un Tavolo della Trasparenza.

 

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